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La tv del futuro, gli assi portanti dell’innovazione

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La tv è morta, viva la tv! Il dibattito sulla morte del tubo catodico – soprattutto in un periodo di fermento tecnologico come quello che stiamo attraversando – è più vivo che mai. I dati di Ericsson Consumer Lab indicano l’emergere di nuove abitudini di consumo.

 

Roma – I giovani non guardano più la tv, passano il loro tempo incollati allo schermo del loro smartphone a chattare con i propri amici o a guardare video su Youtube.
Questo genere di affermazioni sono ormai sulla bocca di tutti, in particolar modo di chi si occupa quotidianamente di creare contenuti per il vecchio tubo catodico. Ma la televisione Braodcast è davvero morta? Una ricerca condotta da Ericsson Consumer Lab, sembra indicare che si sta solo “rimediando”.

Premesso che il consumo di contenuti video è in deciso aumento (ne parlavo qui), coadiuvato dall’innovazione tecnologica, il Report individua le pratiche di fruizione che si rivelano assi portanti della tv del futuro.

  • STREAMING

Questo punto collega l’utilizzo dello smartphone alla fruizione di contenuti in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi posto ci si trovi.

Secondo Ericsson oltre il 50% della popolazione guarda ogni giorno almeno un contenuto video in streaming, spendendo in totale circa 6 ore a settimana. Rispetto alla medesima indagine condotta nel 2011, il tempo speso alla fruzione di contenuti in streaming è raddoppiato.

Altra considerazione interessante riguarda la visione di contenuti fuori dall’ambiente domestico. Il 42% degli intervistati ha dichiarato di ritenere questa pratica molto importante, e il 61% di essi ha dichiarato di guardare contenuti video o televisivi sul proprio smartphone.

  • BINGE WATCHING

La pratica dello streaming non ha solo abilitato la fruizione di contenuti anytime and anywhere, ma ha anche indotto i consumatori alla pratica del binge watching.

Le nuove audience sono sempre più slegate dalla schedulazione rigida del palinsesto televisivo, e non solo fruiscono i contenuti nel tempo e nel luogo a loro disposizione, ma amano guardare più puntate del medesimo contenuto in un arco temporale relativamente breve, che non rispetta il palinsesto televisivo.

Secondo la ricerca il 50% degli intervistati conduce giornalmente questo genere di pratica.

Direttamente collegato a questa pratica è l’incremento del consumo di fiction e serie tv, che fa registrare un +121% rispetto al 2011. Il dato interessante è quello che vede l’avanzata non solo dei contenuti nuovi, ma anche l’interesse verso i prodotti di successo del passato; questo piacerà a molti broadcaster nazionali.

  • RICERCA DEI CONTENUTI

Questa asserzione funziona da summa di tutte le precedenti. Le nuove audience, di fronte all’overload di contenuti e piattaforme a disposizione, sperimentano una particolare sensazione di irrequietezza. I troppi contenuti da guardare determinano incapacità di scelta.

La quasi totalità degli intervistati chiede alle piattaforme di visione un’esperienza di consumo personalizzata, che si basi sulle scelte formulate nel corso delle prime esperienze di visione, e aiuti a fruire contenuti potenzialmente interessanti.

La prerogativa è quindi raccogliere e analizzare i dati riguardanti le esperienze di visione, per configurare un’offerta sempre più personalizzata e adatta alle specifiche esigenze dei singoli individui.

Sappiamo quindi che le nuove audience rispetto al passato fruiscono in misura maggiore di contenuti televisivi, anche al di fuori del contesto domestico e in una modalità del tutto slegata dalla schedulazione rigida dei palinsesti televisivi. L’obiettivo dei Broadcaster televisivi dovrà essere quello di innovare tecnologicamente le proprie piattaforme e configurare esperienze di visione sempre più personalizzate.

 

 

 

 

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