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La TV del 2016: La Golden Age della serialità italiana

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“LA TV DEL 2016” È UNA SERIE DI ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO E RIFLESSIONI SUI PRINCIPALI AVVENIMENTI DELLO SCORSO ANNO LEGATI ALL’INDUSTRIA TELEVISIVA ITALIANA E INTERNAZIONALE

«La chiave di volta è la fiction tv», così il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto commenta gli ultimi risultati ottenuti in termini di serialità televisiva. Dopo il successo internazionale de I Medici – che avremmo modo di approfondire più avanti nell’articolo – e la partnership con Netflix per Suburra, presto in onda su Rai2, in cantiere c’è L’amica geniale, tratta dai bestseller di Elena Ferrante. Una produzione HBO (insieme a Wildside e Fandango) che si avvale di un linguaggio innovativo e che consiste in un progetto ambizioso in grado di soddisfare molti degli obiettivi del Servizio Pubblico nel campo della fiction.

Il caso Rai non è unico e si inserisce in un processo di trasformazione che, negli ultimi anni, ha investito il sistema mediale e in particolar modo quello televisivo. La presenza di nuove piattaforme, la moltitudine di offerte alternative, l’entrata di nuovi player pronti ad agire prepotentemente nel mercato, lasciano intendere che ci stiamo muovendo verso un nuovo paradigma televisivo, dove la serialità televisiva rappresenta ancora – e sempre di più – un macrogenere di grande importanza.

GOMORRA E THE YOUNG POPE: I SUCCESSI DELLA SERIALITÀ ITALIANA

Il 2016 è stato senza dubbio un anno memorabile che verrà ricordato, soprattutto in Italia per due grandi produzioni: Gomorra – La serie (stagione 2) e The Young Pope. Gomorra, venduta in 150 Paesi, è la prima italiana ad entrare e raggiungere la vetta della celebre classifica “The Best TV Shows” del New York Times, guadagnandosi il terzo posto; The Young Pope, distribuita in 80 Paesi, è in definitiva un prodotto coraggioso, inusuale, ben scritto e interpretato.

Ad entrambe le produzioni Sky è possibile riconoscere lo status di cult television, ovvero quella che da qualche anno a livello internazionale è stata definita la cosiddetta tv di qualità. Questa fase, che segue la seconda golden age della televisione americana, inaugurata da prodotti come Twin Peaks (1990 – 1991) o X-Files (1993 – 2002; 2016) e dalle produzioni HBO degli anni ’90, si caratterizza per i contenuti innovativi, per la elevata qualità in termini di fattura, per cast sempre più mutuati dal mondo del cinema e una sostanziale approvazione da parte della critica.

Negli ultimi decenni, l’offerta si è arricchita e si è caratterizzata di contenuti e formati sempre più global. L’ingente presenza di prodotti seriali americani hanno fatto in modo che la programmazione di flusso lasciasse spazio alla costruzione di palinsesti per una must-see television. Parliamo di serie tv come Lost, Breaking Bad, Game of Thrones, House of Cards, che hanno contribuito a ridare slancio al consumo mondiale di fiction e riaffermato la centralità della televisione nella vita quotidiana, anche a fronte di un notevole investimento economico nella produzione di qualità. A caratterizzare la quality popular television non sono grandi platee televisive, quanto un seguito di fan attivi e partecipativi, impegnati in pratiche creative e produttive intorno al testo mediale. Contenuti di qualità per pubblici di qualità sembra essere lo slogan della serialità del Nuovo Millennio.

SULLE TRACCE DELLE AUDIENCE SERIALI

Guardando ai due casi presi come esempio per questa riflessione, i dati di ascolto testimoniano che la moltiplicazione dell’offerta e dei servizi di accesso ai contenuti seriali procede di pari passo con una progressiva diversificazione del gusto e della capacità di scelta delle audience italiane, garantendo uno spazio anche per produzioni complesse e di respiro internazionale.

Ascolti 2016: Gomorra - La serie (2); The Young Pope | Fonte: elaborazione su dati Auditel - Direzione Marketing Rai
Ascolti 2016: Gomorra – La serie (2); The Young Pope | Fonte: elaborazione su dati Auditel – Direzione Marketing Rai

Sono platee di nicchia, ma comunque rilevanti se si considera che i prodotti Sky si inseriscono in una più ampia offerta di canali generalisti e tematici o a pagamento, rispetto alla quale Gomorra – La serie 2 è stata comunque la serie tv più vista di sempre su Sky. Parliamo di un ascolto medio di sei volte superiore a quello generato da Il Trono di Spade (con 1.190.140 spettatori medi e 1.316.435 spettatori unici negli ultimi due episodi) e una crescita del 66% rispetto alla media della prima stagione. La medaglia d’oro per la miglior serie al debutto su Sky degli ultimi due anni va invece a The Young Pope che, con i suoi 1.142.187 spettatori medi, chiude la stagione al terzo posto di sempre per una serie in onda su Sky Atlantic (dopo le due stagioni di Gomorra).

Il record è anche sui social: la seconda stagione del prodotto televisivo basato sull’omonimo bestseller di Roberto Saviano è stata la serie tv italiana più discussa su Twitter nell’intera stagione televisiva con oltre 128mila tweet complessivi e 19mila tweet in occasione degli ultimi due episodi (fonte Nielsen Social da settembre 2015 al giugno 2016). Le interazioni sviluppate su Facebook e Twitter all’inizio di The Young Pope sono state oltre 360mila: numeri che posizionano la serie come secondo contenuto di intrattenimento Sky per numero di interazioni su Facebook e Twitter dopo X Factor, nella stagione autunnale 2016.

La serialità conferma vistosamente la natura di storylovers dei consumatori italiani: secondo la ricerca “Digital Trends, Focus Sala&Salotto” di Ergo Research del 2015, oltre 27,5 milioni di italiani sono amanti e fruitori abituali del genere scripted e il 34% (17,5 milioni) guarda le serie TV “regolarmente”. Una percentuale destinata a salire al 50% sul target young adults, che dimostra avere un rapporto privilegiato con lo scripted entertainment.

Un interesse consolidato, quindi, per la serialità televisiva che trova conferma nella costante crescita dei canali del mondo Fox, storico interlocutore privilegiato per gli amanti della serialità. Basti pensare ai dati del canale Fox Crime, che ha totalizzato quest’anno 700mila contatti quotidiani e una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, o ai prodotti di punta di FoxLife come Grey’s Anatomy che continua a superare il mezzo milione di spettatori ad episodio. Ma anche – e soprattutto – The Walking Dead, considerata una delle serie di culto dell’ultimo decennio, che all’esordio di quest’anno ha superato ancora una volta le aspettative: +70% rispetto allo scorso anno e oltre 350mila telespettatori a episodio.

La passione per la serialità è confermata dal costante ampliamento dell’offerta e degli operatori “dedicati”: nell’ottobre 2015 è arrivato Netflix (di cui abbiamo già – in parte – parlato qui) mentre a febbraio 2016 si è acceso sul canale 26 del Digitale Terrestre Paramount Channel, il quale ha raggiunto nel corso dell’anno l’obiettivo iniziale dello 0.8%. Come vedremo presto in un articolo dedicato al lancio del nuovo canale di Viacom International Media Networks Italia, parliamo di numeri piccoli se guardati con le lenti della tv tradizionale ma significativi rispetto all’investimento complessivo delle audience sul genere.

SERVIZIO PUBBLICO E SERIALITÀ ITALIANA

D’altra parte, il boom della serialità premia anche le reti generaliste: osservando il dato relativo ai 10 programmi più visti del comparto Rai nel periodo gennaio-novembre 2016, figurano 8 serie tv tra cui Il Commissario Montalbano, e l’evergreen Don Matteo ma soprattutto I Medici. Questo kolossal anglo-italiano con Dustin Hoffman e Richard Madden, è certamente il prodotto del servizio pubblico più in linea con la serialità internazionale: ha ottenuto volumi di ascolto significativi per tutti gli episodi (oltre 6 milioni e mezzo di spettatori) e ottimi risultati anche rispetto alle interazioni social (pari a 206.500 per la sola prima puntata).

Top Events di prima serata RAI (LIVE+VOSDAL) - gennaio-novembre prima serata | Fonte: elaborazione su dati Auditel – Direzione Marketing Rai
Top Events di prima serata RAI (LIVE+VOSDAL) – gennaio-novembre prima serata | Fonte: elaborazione su dati Auditel – Direzione Marketing Rai

Guardando ancora alla programmazione delle reti generaliste va segnalato anche il caso di Francesco, Il Papa della gente: la prima serie tv al mondo dedicata alla vita del Pontefice, realizzata da Taodue e finanziata da Mediaset. Andata in onda su il 7 e 8 dicembre 2016 Canale 5, ha raggiunto, durante la prima serata, i 4,5 milioni di spettatori con una share pari al 18,45% milioni e 4 milioni e 55 mila spettatori e una share del 16,5% per la seconda.

La serie, acquistata da Netflix per lo streaming internazionale, rappresenta un’ulteriore testimonianza di movimento della produzione italiana ad alto investimento con location e cast internazionali verso gli standard di qualità televisiva del mercato mondiale.

A cura di: Romana Andò e Chiara Pansè

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