Negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento nella fruizione televisiva che è diventata sempre più rilevante. La diffusione di device, la comparsa sul mercato di nuovi competitor e soprattutto il successo dei social media hanno modificato le aspettative e la visione del contenuto televisivo da parte delle audience.

La social tv ha dato vita a un’audience perennemente connessa con il contenuto. Durante la ricerca 2016 dell’Osservatorio Social TV è emerso, infatti, che il 30% del campione espande la sua relazione con il programma TV al di là dei tempi canonici di visione. Conclusa la puntata, infatti, il consumo televisivo si dirama in un intreccio di molteplici contenuti complementari – parodie, meme, gif – che espandono il testo televisivo in micro testi always on, sempre accessibili e appropriabili da parte delle audience.

Della necessità di creare e favorire la nascita di un testo espanso in grado di coinvolgere le audience ne hanno discusso gli editori partner dell’Osservatorio durante il convegno di maggio (guarda tutto il pannel qui). Per la RAI ha partecipato Antonella Di Lazzaro, vice direttore RAI Digital RAI.

A conclusione del convegno le abbiamo chiesto cosa significhi “TV intorno” e quanto sia importante la social TV per la RAI e come si sia evoluto il rapporto con le nuove audience negli ultimi anni. Ci ha parlato del passaggio da una logica da broadcaster a una da media company, della centralità del contenuto e di un’audience con nuovi bisogni, affamata, curiosa, ma anche impaziente e distratta.

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Guarda anche le interviste a Nicole Morganti, vice president talent e product di Discovery Italia, a Alessandro Militi, vice president marketing e sales di Fox Networks Group Italy, a Antonio Visca, head di Sky Atlantic, a Fabio Napoli, director marketing and business development business digital Gruppo Mediaset, e a Morena D’Incoronato, senior director research and portfolio strategy di Viacom Italia.